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Monthly Archives: agosto 2009

Da poco ho scaricato e installato la Sabayon 4.2 Gnome. Una distribuzione italiana (Fabio Erculiani – ora nel gruppo di sviluppo di Gentoo) che porta un po’ di stile e di praticità tipica del made in Italy al generoso e robusto cuore Gentoo che la anima.

La novità rivoluzionaria di questa distro è l’ambiente “entropy” (che sostituisce e migliora “spritz”)  tramite cui i realizzatori hanno reso più umana  Gentoo “addomesticandola”.

Anche se il progetto entropy è ancora in divenire, già da ora fornisce strumenti e funzionalità a portata di “click”. Una bella rivoluzione nel mondo “Gentoo derived”  molto conservatore rispetto all’uso massiccio del terminale.

Per ora vi consiglio di provarla e termino qui questa piccola discussione anche perchè io stesso la sto testando da una settimana e non ne ho ancora una sufficiente conoscenza per descriverla meglio.

Sul mio laptop, un problemino già lo da. Saltuariamente si verifica un “freeze” del sistema che spero presto di risolvere (non vorrei ritrovarmi con un X os instabile come Windows). (Risolto : un modulo di memoria inaffidabile.)

Grub fa il suo dovere in pieno riconoscendo al volo, su richiesta, la partizione su cui è installata la mac OSx86 10.5.8 e la aggiunge alle opzioni di boot.

Il gestore dei pacchetti “Sulphur” sembra abbastanza solido e maturo. Anche la “user friendly rule” pare rispettata.

Che dire?! Provare per ….testare.

20 anni di computer. Ecco da quanto passo buona parte del mio tempo a dividermi tra il “pariare” e lo sbrogliarmi tra cavi, floppy etc. etc.

Ero disincantato. Dei pc niente più avrebbe potuto sorprendermi e invece….  googlando, un giorno, leggo che alcuni programmatori avevano creato, dopo il passaggio del S.O. Apple su piattaforma Intel, un patched fork del Mac OSx da installare, con un po’ di fortuna, anche su processori che supportavano “solo” le SSE2.

“Mhhh!! E che cazzo, non provo?!”

Fatto. Scarico una distro che si chiama “iPC  OSx86 universal 10.5.6 PPF5”.Un paio di fallimenti nell’installazione poi, grazie all’esperienza con il kernel linux data dall’essere un’utilizzatore di sistemi linux (uso abitualmente una OpenSuse 11.1) tiro su un sitema operativo pienamente funzionante su una vecchia asus con processore PIV 1800Mhz .

Qualche minuto per abituarmi all’interfaccia e comincio a smanettare. Scarico qualche applicazione (moltissime “portate” dal mondo opensource), curioso un po’ tra le impostazioni di sistema, provo un po’ i tasti funzione, setto un po’ le impostazioni grafiche variando qualche parametro in alcune .kext che ho scaricato e …. penso: …”mhmmm…strano! tutto troppo facile! dov’è il trucco!?”.

Vado avanti e più avanzo più cresce la convinzione che mi trovavo, dopo tanti anni, di fronte a qualcosa di nuovo e sorprendentemente “umano”.

Qui tutto è facile! Installi un programma; lo provi; non ti piace? “Drag & drop” l’icona dell’applicazione sul cestino et voilà … il programma è disinstallato. “Cazzo! Semplice! Logico! Naturale! …bellooooo!”

Passare da un’applicazione all’altra è una figata. Tutto semplice.

Mhmmm. “Bella sorpresa” – penso.

Googlo un po’ e trovo la versione openoffice per mac. E’ un file torrent quindi mi serve un client torrent per tirarla giù dalla rete. Scarico “Tomato, lancio l’eseguibile, drag & drop sulla cartella applicazioni e installo il programma. Apro il torrent di openoffice e lancio il download. 2oo e passa mega. “Ho il tempo di un caffettino” – penso. E vado a farmi un caffè.

Dopo non più di 5 minuti …5… torno al pc e vedo che il programma mi dice che il download è terminato.

“Ci sarà stato qualche problema” – mi dico. provo a lanciare il pacchetto di installazione ma ero scettico. Ero quasi sicuro che non funzionasse. “Troppo poco tempo per il download.”

L’installer parte e porta a termine l’installazione.

“Ma come è possibile?! Erano 230 mb?!”.

Trovo una suite office basata su OpenOffice che si chiama “Neo office”. anche qui c’è un torrent. “Mo’ lancio il download e vediamo un po’ che succede”.

Apro il file torrent,  parte “Tomato”, il tempo di trovare le fonti e incomincia il download … “ma che cazzo è!?”- sgrano gli occhi e mi avvicino al monitor per guardare meglio. Non avevo le travencole! Stava scaricando a 850-950K/s. “Non è possibile” – penso.

Tempo 5/6 min. il pacchetto è sul mio pc.

“Ma come fa?” – mi chiedo.

Cerco il file gestore del tcp/ip, lo apro e comincio a ficcare il naso tra quelle migliaia di righe di codice. Dopo circa un’ora e aver rischiato quasi la “cechia” arrivo alla concusione che è tutto normale. Non c’è nessun magheggio particolare. E allora mi richiedo: “Ma come fa?”

Continuo con l’avventura in questo nuovo mondo e scarico una versione precedente di Mac OSx86: una Tiger 10.4.10.

La installo su un vecchio barebone MSI con un P4 2Ghz. Finita l’installazione, opero qualche settaggio aggiuntivo per la scheda video e faccio un reboot.

Mi distraggo qualche secondo e quando rivolgo lo sguardo al monitor c’è di nuovo il sistema tirato su! …”Ma che ha fatto?” – mi chied. Riavvio e resto a guardare.

“miiiii!?!” – tutta l’operazione di reboot non sarà durata più di 25 secondi. ….bhe per non tirarla troppo per le lunghe …ho installato varie versioni di osx86 su tutti i pc che ho, portatile compreso ed è filato tutto liscio.

Chiaramente, dopo averlo provato, ho disinstallato il tutto poichè illegale (@wtema :-))